10 maggio 2016

Trionfo Divina Misericordia


La Vittoria nel Trionfo della Divina Misericordia




Negli Esercizi Spirituali Internazionali, a Collevalenza – Santuario dell’Amore Misericordioso (di Madre Speranza), 29 giugno – 05 luglio 2003, Don Stefano Gobbi ha offerto a più di 200 sacerdoti e più di 10 vescovi del Movimento Sacerdotale Mariano queste parole in una meditazione. Questa è la QUARTA di quattro meditazioni date da Don Stefano Gobbi durante questa settimana degli esercizi spirituali.


Si può trovare la PRIMA meditazione a:
La Donna Vestita di Sole e il Dragone Rosso


Si può trovare la SECONDA meditazione a:
La Donna Vestita di Sole alla Ricerca dei Piccoli


Si può trovare la TERZA meditazione a:
Il Rosario: La Preghiera dei Piccoli per la Vittoria




Note: le date corrispondono alle date nel “Libro Blu”, “Ai sacerdoti figli prediletti della Madonna”.


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La Vittoria nel Trionfo della Divina Misericordia


Quarta meditazione: 4 luglio 2003
LA VITTORIA NEL TRIONFO DELLA DIVINA MISERICORDIA
(I sacerdoti del Movimento Sacerdotale Mariano)


A - Vi farò amare tanto la Chiesa.
B - Voglio manifestarmi attraverso di voi.
C - Dove nasce il cuore sacerdotale.
D - I Giovanni di Gesù eucaristico.
E - Il giudizio sull'Amore.


Sia lodato Gesù Cristo!


Fratelli sacerdoti, nella serenità e nella pace siamo arrivati alla fine del Cenacolo, siamo giunti all'ultima meditazione.


Io vi avevo avvertito di viverlo nella serenità. E penso che l'abbiamo fatto in una grande pace, per accogliere i doni che lo Spirito Santo avrebbe dato a ciascuno, confermandoci nella nostra vocazione.


Siamo arrivati all'ultima meditazione proprio nel primo venerdì del mese, dedicato all'adorazione e alla riparazione al Cuore di Gesù, quasi nella stessa ora in cui sul Golgota questo Cuore veniva aperto dalla lancia del soldato. E da questo Cuore scendeva sangue e acqua, simboli dei sacramenti della Chiesa. Guardiamo a Colui che hanno trafitto! (cfr. Gv 19,37). Guardiamo oggi al Cuore trafitto e misericordioso di Gesù, per essere trasformati dal suo divino amore. Abbiamo bisogno di essere trasformati dall'Amore.


Siamo alla fine degli Esercizi spirituali fatti in forma di Cenacolo e vorrei chiedere a ciascuno di voi: avete fatto i propositi? Io penso di sì. Ciascuno di voi ha cercato di vedere i propri difetti, ha fatto il proposito di correggerli. E poi ci si accorge che ogni anno ce li ritroviamo ancora con noi come gli amici più cari che non ci vogliono mai lasciare. Allora io penso accanto a questi difetti che nonostante la nostra buona volontà, difficilmente riusciamo a correggere, io vorrei che facessimo tutti un solo proposito: lasciarsi prendere fra le braccia di Maria come bambini di due mesi e che Lei stringa dentro il rifugio del suo Cuore Immacolato. Questo è quello che conta, questo è quello che Lei vuole.


Terminava il nostro carissimo Padre Michele le sue due meditazioni proprio alla vigilia di essere colpito da una grave malattia con queste parole: «Sarete forse mai perfetti, ma sarete sempre tutti miei».


Il proposito è di essere tutti suoi, di dare a lei la gioia di raccoglierci nel suo Cuore Immacolato.


Abbiamo visto, soprattutto attraverso le meditazioni di don Ivan, in che stato si trova la Chiesa, in che stato si trova l'umanità. L'umanità è giunta a un tale stato di degradazione, che da sola ormai non può più rialzarsi, se una grande misericordia non la solleva.


Se vi ricordate nelle mie prime due meditazioni, io dicevo che la Madonna ci vuole piccoli per prepararci alla sua vittoria, ma che la vittoria del suo Cuore Immacolato coinciderà con il più grande trionfo della divina Misericordia o dell'Amore misericordioso di Gesù. E questo Amore misericordioso deve trionfare attraverso di noi.




A - Vi farò amare tanto la Chiesa


Per questo la Madonna vuole anzitutto formare in noi un cuore sacerdotale. È nel cuore che Lei ci forma. Non è a livello di carattere, a livello psicologico. Lei ci vuole formare nel cuore, perché possiamo avere in noi lo stesso Cuore di Gesù: mite, umile, misericordioso.


Ebbene, io oggi chiedo proprio al Cuore di Gesù questa grazia: che formi il nostro cuore simile al suo, che ci formi nel cuore, che ci trasformi nel cuore, perché possiamo accostarci alla umanità di oggi e alla Chiesa di oggi con la divina misericordia del Cuore di Gesù. Solo così, fratelli sacerdoti, noi possiamo diventare espressione dell'amore, che il Cuore di Gesù oggi ha verso la Chiesa e verso l'umanità.


Cerchiamo di vedere la Chiesa come oggi la vede il Cuore di Gesù.


«Partecipate anche alle sofferenze della Chiesa che vive l’ora del suo più grande abbandono.
Come è ammalata questa mia amatissima Figlia! Portate nel cuore le sofferenze di Gesù e mie per lo stato di agonia, in cui versa la Chiesa ormai in ogni parte del mondo» (26. luglio. 1983).


Prima di tutto la Madonna forma in noi un cuore misericordioso che porta dentro di sé le sofferenze della Chiesa. C'è una differenza fra chi le vede, le riconosce, magari le combatte e chi le porta dentro di sé.


Il primo atteggiamento del nostro cuore, che è un cuore sacerdotale, è di portare dentro di noi le sofferenze della Chiesa. E quali sono?


«Si insegna l’errore e lo si diffonde sotto formule ambigue di nuove interpretazioni culturali della verità» (26 luglio 1983).


Certo, noi dobbiamo proclamare con forza le verità, ma col cuore di chi soffre profondamente, perché vede come l'apostasia si diffonde sempre di più all'interno della Chiesa, Corpo mistico di Gesù.


«Si accoglie lo spirito del mondo, che si espande col suo malefico influsso e porta tante anime a scegliere, a giustificare ed a vivere nel peccato» (26. luglio 1983).


Il peccato viene accolto, il peccato è giustificato, il peccato non è più confessato: questo è oggi il grande male della Chiesa. Noi dobbiamo avere l'urgenza per la salvezza della anime, come ci è stato detto e sentire la sofferenza, la stessa che la Madonna ha manifestato a Fatima, per molte anime che si perdono e che vanno all'Inferno perché non c'è chi prega per loro.


«La mancanza di fede dilaga. (...) L’apostasia ormai si è diffusa in ogni parte della Chiesa, tradita persino da alcuni suoi Vescovi, abbandonata da molti suoi preti, disertata da tanti suoi figli e violata dal mio Avversario» (26. agosto 1983).


Di fronte a una così dolorosa situazione, il nostro Movimento non è mai chiamato a reagire con la critica, con il giudizio e tanto meno con la condanna. Esso non condivide, anzi rifiuta il metodo oggi seguito da molti che pubblicamente, anche attraverso la stampa, criticano in maniera acerba e cattiva la nostra santa Madre Chiesa. Essa è sempre Madre, la dobbiamo amare, perché è Madre!


La dobbiamo amare di più in questi tempi, perché è una Madre che soffre e, dunque, deve essere amata di più da tutti i suoi figli. L'aiuto che noi dobbiamo dare alla Chiesa come Movimento è quello di un amore filiale e misericordioso.


«Vi farò amare tanto la Chiesa. Oggi la Chiesa attraversa momenti di grandi sofferenze, perché dai suoi figli è amata sempre di meno. Da tanti si vuole rinnovarla e purificarla solo con la critica, con attacchi violenti alla sua istituzione. Nulla si rinnova e si purifica senza amore» (9. novembre 1975).


Fratelli sacerdoti, il primo proposito che dobbiamo fare: amare con il Cuore di Gesù la Chiesa, nostra santa Madre! E pertanto che questo nostro cuore sia carico della stessa sofferenza che riempie oggi il Cuore Immacolato di Maria.


«Così ancora oggi Io trovo la Chiesa, mistico corpo di Gesù Crocifisso. Anch’essa sale il Calvario, portando una croce pesante; anch’essa conosce l’ora di tanto abbandono e del tradimento; pure essa ha il suo corpo martoriato dai flagelli dei peccati che la feriscono, e dei sacrilegi che le aprono piaghe profonde... (…)
È così che oggi Io trovo mia Figlia. Le sono vicina nell’ora dolorosa del suo “venerdì santo”. Con Giovanni, che rivive in tutti i miei figli prediletti, consacrati al mio Cuore Immacolato, assieme vogliamo aiutarla in questa sua agonia.
Baciamo le sue mani ancora trafitte; cospargiamo di amore il suo corpo ancora spogliato; versiamo balsamo sulle numerose ferite; circondiamo di preghiera e di speranza i momenti cruenti della sua crocifissione» (9. aprile 1982).


Fratelli sacerdoti, uscendo da questo Cenacolo lo Spirito Santo ci deve concedere questo dono: di amare col Cuore umile, mite e misericordioso di Gesù la nostra santa Madre Chiesa,




B - Voglio manifestarmi attraverso di voi


Col Cuore di Gesù apriamoci a guardare l'umanità e portiamo nel cuore le sofferenze di tutta l'umanità. Solo così il nostro cuore può cominciare a dilatarsi. Abbiamo un cuore troppo piccolo, deve dilatarsi: essere dilatato dall'amore del Cuore di Gesù, per portare dentro di noi anche tutte le sofferenze dell'umanità.


«Sentite nel cuore la ferita profonda, che mi è causata da milioni di bambini uccisi nel seno delle loro madri; dal peccato che dilaga e seduce le anime; dall’immoralità che corrompe le coscienze come un terribile cancro; dal disorientamento dei giovani vittime del vizio, della droga e della violenza; dallo sfacelo di tanti focolari domestici» (26. luglio 1983).


L’impegno del Movimento Sacerdotale Mariano è quello di partecipare alla grande sofferenza del mondo, di farla nostra, di sentirne tutto il peso e di racchiuderla nel Cuore Immacolato di Maria, perché venga da Lei offerta al Signore, come un immenso grido che invoca sull’umanità la rugiada della divina misericordia.


C'è una sintonia bellissima con quanto il Papa dice:
«Quanto più la coscienza umana, soccombendo alla secolarizzazione, perde il senso del significato stesso della parola «misericordia», quanto più, allontanandosi da Dio, si distanzia dal mistero della misericordia, tanto più la Chiesa ha il diritto e il dovere di far appello al Dio della misericordia «con forti grida» (cfr. Eb 5,7).
Queste «forti grida» debbono essere proprie della Chiesa dei nostri tempi, rivolte a Dio per implorare la sua misericordia. (…)
È dunque necessario che tutto quanto ho detto ne presente documento sulla misericordia si trasformi in un'ardente preghiera: si trasformi di continuo in un grido che implori la misericordia secondo le necessità dell'uomo nel mondo contemporaneo» (Enciclica Dives in Misericordia, 15).


E possiamo portare dentro di noi questa misericordia, se ci lasciamo formare da Maria, Madre della misericordia. Perché, Lei possa, attraverso di noi, portare la sua materna misericordia a tutti i suoi figli.


Allora si capisce in definitiva perché la Madonna ci chiede di consacrarci a Lei, ci chiede di vivere nel suo Cuore Immacolato, perché vuole comunicarci tutto il suo amore materno e vuole agire, per mezzo di noi e diffondere la sua misericordia su tutti. Solo in funzione di questo ci chiede con tanta insistenza la consacrazione al suo Cuore Immacolato.


E qui vi sono alcuni passi nei messaggi che sono splendidi.
«Sono discesa dal Cielo per manifestarmi, attraverso di voi, su tutte le strade del mondo: su quelle percorse dai poveri e dai disperati, su quelle dolorose dei peccatori e dei lontani, su quelle degli ammalati, degli agonizzanti e dei moribondi» (13. maggio 1981).
«È giunto il tempo in cui voglio vivere in voi e manifestarmi attraverso di voi a tutti» (1 luglio 1981).


Fratelli sacerdoti, ieri mi diceva Padre Giovanni che molti di voi, appena l'hanno visto, sono corsi a chiedergli: è vero questo messaggio, è vero questo veggente...? E Padre Giovanni mi diceva: cerca un po' di portare i tuoi preti ad un equilibrio interiore.


Ma che bisogno abbiamo di correre dietro a tanti veggenti? Fratelli sacerdoti, è giunto il tempo in cui la Madonna, vuole vivere in voi e manifestarsi a tutti, non con le apparizioni, ma attraverso di voi.


La Madonna vuole che tutti voi siate i veggenti di Maria. Per questo vi ha chiamati a consacrarvi al suo Cuore Immacolato. Però non nel senso che voi vedete la Madonna con i vostri occhi, ma nel senso che la Madonna guarda attraverso di voi. Non la vedete, Lei vede attraverso di voi. Chi vede voi, deve vedere Lei.


Ecco, come dovete uscire da questo Cenacolo; ecco perché vi ha chiamati da tutti i continenti. Che gusto ha la Madonna a farvi spendere tanti soldi e farvi percorrere migliaia di chilometri? Che gusto ha?


«Voglio amare con il vostro cuore, guardare coi vostri occhi, consolare e incoraggiare con le vostre labbra, aiutare con le vostre mani, camminare con i vostri piedi, seguire le vostre orme insanguinate e soffrire col vostro corpo crocifisso» (1. luglio 1981).


Forse è un segno che P. Michele, dopo la sua meditazione, è stato colpito? È forse un segno che saremo chiamati anche noi a diventare sempre più vittime, immolate sull'altare del Cuore Immacolato di Maria.


«Sono con voi su tutte le strade del mondo. Aiuto, con materna misericordia, i miei piccoli che si trovano in maggiore necessità: salvo chi è perduto, risano chi è ammalato, consolo chi è afflitto, incoraggio chi è sfiduciato, rialzo chi è caduto, ritrovo chi è smarrito» (3. settembre 1983).


La Madonna manifestandosi in voi, può effondere la sua materna misericordia su tutti i suoi figli. Ecco, perché il Signore ha affidato a noi la sua Madre e vuole che noi entriamo nel suo Cuore Immacolato.




C - Dove nasce il cuore sacerdotale.


Una preghiera che Gesù ama molto, è proprio questa: «Gesù dammi il tuo Cuore, perché io possa amare la Madonna come l'ami Tu».


Fratelli sacerdoti, c'è un detto "De Maria numquam satis”: non abbiate timore, a parte che non esagerate mai nell'amare Maria; però state tranquilli, perché mai riuscirete ad amare Maria come l'ama Gesù. Gesù donaci il tuo Cuore per amare, tua Madre, come l'ami tu.


Però viene anche la seconda parte:


«Mamma, dammi il tuo Cuore per amare Gesù come l’ami tu». Perché nessuno ha mai amato Gesù come l'ha amato sua Madre. Per cui il termine a cui conduce l'atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria é di giungere alla purezza ed alla pienezza dell'amore a Gesù. È di giungere ad amare Gesù con la delicatezza, con la tenerezza, con la pienezza con cui l'ha amato sua Madre.


Voi comprendete come quanto più voi vi affidate a Lei, Lei vi trasforma, perché possiate sempre più amare Gesù. E questo amore a Gesù diventa un amore trasformante: vi trasforma in Lui. È qui dove nasce il cuore sacerdotale.


«Nel mio Cuore Immacolato il Figlio vi assimila per rendervi più conformi alla sua immagine e per associarvi alla sua stessa vita. In questo mio Celeste giardino avviene il prodigio della vostra trasformazione» (11. giugno I983).


Avviene questo prodigio, sapete. Noi ci vediamo sempre gli stessi: siamo sempre quelli fisicamente. Al limite diventiamo più vecchi, ci cade qualche capello in più. Ma spiritualmente siamo trasformati, non siamo più gli stessi. C'è stata una maturazione in noi a livello di spirito. La Madonna ha compiuto in noi questa maturazione, perché ci ha portato sempre più ad amare Gesù.


Questo prodigio di trasformazione «è anzitutto avvenuto per Me, perché, trovandomi come creta purissima e docilissima, Gesù mi ha plasmata a sua somiglianza in maniera tanto perfetta, che nessun’altra creatura può riprodurre la sua immagine, come ha fatto la vostra Mamma Celeste.
È così che da Mamma sono diventata figlia di mio Figlio; è così che sono divenuta la sua prima e perfetta discepola; è così che, mentre vi conduco a Gesù, mi posso anche mostrare a voi come modello da imitare, se volete giungere a riviverlo nella vostra esistenza. (…)
"Entrando nella porta del cielo del mio Cuore, ogni giorno vi rendo più conformi all'immagine del mio Figlio Gesù…
Vi formo a sua somiglianza nella mente e vi ottengo lo Spirito di Sapienza, che vi conduce a cercare e ad accogliere, a meditare e a custodire la sua divina Parola. Così potete vivere il Vangelo con la semplicità dei piccoli, con la fedeltà dei martiri e con l’eroismo dei santi.
Vi formo nel cuore e vi porto alla pienezza di amore verso Dio, perché poi possiate amare, con la sua stessa divina carità, tutti i vostri fratelli. Per questo vi rendo sempre più puri e sensibili, comprensivi e misericordiosi, miti e compassionevoli, umili e forti» (11. giugno 1983).


La Madonna dilata il nostro cuore, da cuore di pietra lo rende un cuore di carne.
«Ogni giorno Gesù entra per la Porta di questo mio Celeste giardino, per provare la grande gioia di vedersi imitato e rivissuto da tutti voi, figli miei e suoi piccoli fratelli» (11 giugno 1983).
«Salite il “santo monte” del suo Cuore, per essere trasformati dal roveto ardente della sua divina Carità. Allora il vostro cuore verrà dilatato e plasmato secondo il Suo e voi, nel mondo, sarete lo stesso palpito del Cuore di Gesù, che cerca soprattutto i più lontani e tutti vuole avvolgere con la fiamma della sua infinita misericordia.
Diventerete miti e umili di cuore, sarete veramente capaci di amare, verserete balsamo sulle piaghe profonde dei sofferenti e dei più bisognosi, darete il vostro aiuto sacerdotale soprattutto a coloro che si sono smarriti sulle strade del male e del peccato. Così, con il vostro amore, porterete un immenso numero di miei figli sulla strada della salvezza» (16. luglio 1983).


La salvezza delle anime è il compito che Gesù ci ha affidato; ma le anime si salvano così:
«Salite il “santo monte” della sua divina Umanità, perché possiate divenire riflesso della sua perenne immolazione per voi.
I suoi occhi nei vostri occhi, le sue mani nelle vostre mani, il suo Cuore nel vostro cuore, le sue sofferenze nelle vostre sofferenze, le sue piaghe nelle vostre piaghe, la sua Croce nella vostra croce.
Così voi diventate forte presenza di Gesù che, per mezzo di voi, ancora oggi può operare fortemente per condurre tutti alla salvezza» (16. luglio 1983).




D – I Giovanni di Gesù eucaristico


Il luogo, dove Maria forma il nostro cuore sacerdotale, è il Cuore eucaristico di Gesù. È Gesù eucaristico che forma in noi il cuore sacerdotale.


Qui, fratelli, vi invito a leggere e a vivere l'Enciclica di Giovanni Paolo II sull'Eucaristia, che è quasi una ripetizione di quanto è scritto nei messaggi eucaristici del libro che sono di una incomparabile bellezza.
«Miei prediletti e figli consacrati al mio Cuore, siate voi oggi un forte richiamo al pieno ritorno di tutta la Chiesa militante a Gesù presente nella Eucarestia.
Perché solo lì è la sorgente di acqua viva, che purificherà la sua aridità e rinnoverà il deserto in cui è ridotta; solo lì è il segreto della Vita, che aprirà per lei una seconda Pentecoste di grazia e di luce; solo li è la fonte della sua rinnovata santità: Gesù nella Eucarestia!
Non sono i vostri piani pastorali e le vostre discussioni, non sono i mezzi umani in cui voi riponete fiducia e tanta sicurezza, ma è solo Gesù Eucaristico che darà a tutta la Chiesa la forza di un completo rinnovamento, che la porterà ad essere povera, evangelica, casta, spoglia di tutti gli appoggi in cui confida, santa, bella, senza macchie e senza rughe, ad imitazione della vostra Mamma Celeste» (8. agosto 1986).
La Chiesa vive dell’Eucaristia, l’Eucaristia forma la Chiesa.” (Ecclesia de Eucarestia, 1).


E la forma sul modello di quello che Gesù ha voluto come suo Corpo mistico. E guardate come la forma bene: la porta ad essere povera, evangelica, casta, spoglia di tutti gli appoggi in cui confida, santa, bella, senza macchia e senza rughe ad imitazione della Sua Mamma celeste.


Andate davanti a Gesù Eucaristia proprio per essere i Giovanni del suo Cuore eucaristico.


«Figliolini miei, il vostro cuore si immerga completamente nel suo Cuore Eucaristico, perché possiate entrare in una personale intimità di vita con Lui.
Allora Gesù prende il vostro piccolo cuore, lo apre, lo dilata, lo riempie del Suo amore. Lui ama in voi e voi amate in Lui e così venite sempre più immersi nel vortice stupendo della sua divina e perfetta carità.
Allora come Giovanni era l’apostolo prediletto, chiamato ad avere una profonda intimità di vita con Gesù, vivente nel suo Corpo umano, così voi diventate i nuovi Giovanni, chiamati ad avere una profonda intimità di vita col suo Corpo glorioso, realmente presente in stato di vittima e nascosto sotto le apparenze del Pane consacrato, che è custodito in ogni Tabernacolo della terra» (31. marzo 1988).


«Spetta ai Pastori incoraggiare, anche con la testimonianza personale, il culto eucaristico, particolarmente le esposizioni del Santissimo Sacramento, nonché la sosta adorante davanti a Cristo presente sotto le specie eucaristiche.
È bello intrattenersi con Lui e, chinati sul suo petto come il discepolo prediletto (cfr Gv 13,25), essere toccati dall'amore infinito del suo cuore. Se il cristianesimo deve distinguersi, nel nostro tempo, soprattutto per l'« arte della preghiera »,48 come non sentire un rinnovato bisogno di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamento di amore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento? Quante volte, miei cari fratelli e sorelle, ho fatto questa esperienza, e ne ho tratto forza, consolazione, sostegno!». (Ecclesia de Eucaristia, 25)


Poi il Papa parla della necessità dell'Eucaristia. Parla del fatto che l'Eucaristia è sempre offerta in nome della Chiesa e per l'umanità.


«Essa (la carità pastorale) «scaturisce soprattutto dal Sacrificio eucaristico, il quale risulta quindi il centro e la radice di tutta la vita del presbitero” (Concilio Vaticano II, Presbyterorum Ordinis, 14). Si capisce, dunque, quanto sia importante per la vita spirituale del sacerdote, oltre che per il bene della Chiesa e del mondo, che egli attui la raccomandazione conciliare di celebrare quotidianamente l'Eucaristia, la quale è sempre un atto di Cristo e della sua Chiesa, anche quando non è possibile che vi assistano i fedeli»
(Giovanni Paolo li, Enciclica Eucaristia de Eucaristia, 31).


Oggi si aggiunge la nuova abitudine, abbastanza strana, del cosiddetto "digiuno eucaristico". Questa è un insidia del demonio, guardate come è furbo. Prima della riforma del Concilio il digiuno eucaristico si faceva da mezzanotte fino all'ora in cui si faceva la comunione. E veniva persino rotto, bevendo un sorso d'acqua; era rigorosissimo. Adesso si sentono dei preti e anche dei Vescovi (io potrei fare il nome di un Arcivescovo e Cardinale, il quale ha introdotto presso i suoi preti di fare il "digiuno eucaristico") che ogni tanto saltano la Messa, ogni tanto si rifiutano di celebrare. E vi dico, che ci sono tanti preti, che non la celebrano per questa falsa idea del digiuno eucaristico.


Il Papa ripete che bisogna celebrare la Messa quotidianamente.


San Beda il Venerabile (+ 735), monaco e dottore della Chiesa scrive: «Sacerdos non legitime impeditus, celebrare ommitens, quantum in se, privat Sanctam Trinitatem laude et gloria, angelos laetitia, peccatores venia, iustos subsidio et gratia, in purgatorio existentes refrigerio. Ecclesiam spirituali Christi beneficio et seipsum medicina et remedio».
(II sacerdote, non legittimamente impedito, che omette di celebrare la Messa, per ciò stesso priva di lode e di gloria la SS. Trinità, di letizia gli angeli, di remissione i peccatori, di aiuto e di grazia i giusti, di sollievo le anime nel purgatorio, di spirituale beneficio la Chiesa e di medicina e guarigione se stesso).


Fratelli sacerdoti, celebriamo la Messa ogni giorno anche se siamo da soli. Celebriamola, viviamola, perché nell'Eucaristia Gesù realizza la nostra trasformazione e soprattutto la trasformazione del cuore, operando in noi quella che è la nostra santità sacerdotale. La santità sacerdotale si raggiunge davanti a Gesù eucaristico, ascoltando quello che ci dice, rivivendolo nella nostra vita e nel nostro ministero.


«Dovete andare davanti al Tabernacolo a cogliere il frutto della preghiera e della comunione di vita con Gesù, che si sviluppa e matura nella vostra santità.
Figli prediletti, quanto più la vostra vita si svolge tutta ai piedi del Tabernacolo, in intima unione con Gesù nella Eucarestia, tanto più crescete nella santità.
Gesù eucaristico diventa il modello e la forma della vostra santità.
Egli vi porta alla purezza del cuore, alla umiltà scelta e desiderata, alla fiducia vissuta, all’abbandono amoroso e filiale.
Gesù eucaristico diviene la forma nuova della vostra sacerdotale santità che raggiungete per mezzo di una immolazione quotidiana e nascosta, di una continua presenza di amore verso i fratelli, di una capacità di accogliere in voi le sofferenze e le croci di tutti, di una possibilità di trasformare il male in bene e di operare profondamente perché le anime, che vi sono state affidate, siano da voi condotte alla salvezza.
Per questo vi dico: sono giunti i tempi in cui vi voglio tutti davanti al Tabernacolo, soprattutto voglio voi sacerdoti, che siete i figli prediletti di una Madre, che è sempre in atto di perenne adorazione e di incessante riparazione.
Attraverso di voi, voglio che il culto eucaristico torni a rifiorire in tutta la Chiesa in maniera sempre più forte.
Deve ora cessare questa profonda crisi di pietà verso la Eucarestia, che ha contaminato tutta la Chiesa e che è stata alla radice di tanta infedeltà e della diffusione di una così vasta apostasia» (21. agosto 1987).




E - Il giudizio sull'amore


Fratelli sacerdoti, allora noi ameremo, col Cuore di Gesù e diventeremo presenza misericordiosa, perché sapremo amare. Quello che conta nella nostra vita è amare. San Giovanni della Croce ha scritto che alla sera della vita saremo giudicati sull'Amore e S. Teresa del Bambino di Gesù diceva che al termine della vita saremo giudicati sull'Amore. Non sui frutti che avremo portato, perché ricordatevi noi siamo servi inutili e da soli non riusciamo a fare nulla. Siamo come gli apostoli che sono andati a pescare tutta la notte. Hanno lavorato senza prendere un pesce. Noi lavoriamo, non è che dormiamo, non è che siamo accusati di dormire. Si è accusati semmai di lavorare troppo. Ma se lavoriamo da soli vedrete che di pesci ne prenderemo ben pochi. "In nomine meo". In nome di Gesù gli apostoli vanno a pescare e la rete è piena di pesci. Fratelli sacerdoti, noi saremo giudicati sull’amore, quando appariremo davanti a Gesù dopo la nostra morte.


Io penso che se per un prete del Movimento Sacerdotale Mariano è stato così bello vivere, sarà ancora più bello morire. I frutti delle nostre fatiche apostoliche non li vediamo su questa terra, li vedremo lassù. Talvolta persone che mai abbiamo avvicinato, lontane, le troveremo in Paradiso. Ma come sono entrate: forse hanno corrotto San Pietro? No. Il vostro amore, la vostra preghiera, la vostra sofferenza le ha salvate. Gesù attraverso il vostro amore.


Quando vi presentate davanti a Lui, non abbiate paura dei difetti, delle cadute. Il demonio in questi tempi se la prende in maniera furiosa contro i preti del Movimento proprio per scoraggiarvi, e in particolare vi tenta contro la purezza e qualche volta anche vi fa cadere. Non abbiate paura delle vostre cadute. Quando comparirete, davanti a Gesù, la Misericordia di Dio verso i suoi preti sarà cosi grande, che vi ricoprirà completamente. Sperimenterete allora cosa vuole dire l'Amore Misericordioso di Gesù.


Gesù in quel momento vi farà una sola domanda. E Maria sarà accanto a voi, perché è Lei che vi porta davanti a Gesù che vi chiederà: «Mi hai amato? Hai amato le persone che Io ti ho affidato?».


A voi verrebbe voglia di dire di si, ma in un attimo vedrete tutta la vostra esistenza, tutte le incorrispondenze, tutte le cadute, tutti gli atti di egoismo e così, mentre vorreste dire di si, siete frenati dalla paura vedendo in un attimo tutta la vostra vita. Questo è il giudizio per voi.


Ma la Madonna che vi porta sulle sue braccia, dolcemente come Mamma vi dirà: «Figlio mio, ripeti ora quello che ti ho insegnato a dire in ogni momento della tua vita. Ripetilo anche adesso!» E noi incoraggiati dalla Mamma diremo: «Sì Gesù, io ti ho amato, si Gesù io ti amo». Allora Gesù ci prenderà per mano: «Entra nella gioia del tuo Amore, entra nella casa del tuo Signore».


E così sarà per noi il passaggio dalla terra al Cielo, dal tempo all'eternità.
Sia lodato Gesù Cristo.


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