04 marzo 2016

Rosario Vittoria



Il Rosario: La Preghiera dei Piccoli per la Vittoria




Negli Esercizi Spirituali Internazionali, a Collevalenza – Santuario dell’Amore Misericordioso (di Madre Speranza), 29 giugno – 05 luglio 2003, Don Stefano Gobbi ha offerto a più di 200 sacerdoti e più di 10 vescovi del Movimento Sacerdotale Mariano queste parole in una meditazione. Questa è la TERZA di quattro meditazioni date da Don Stefano Gobbi durante questa settimana degli esercizi spirituali.


Si può trovare la prima meditazione a:
La Donna Vestita di Sole e il Dragone Rosso


Si può trovare la seconda meditazione a:
La Donna Vestita di Sole alla Ricerca dei Piccoli






Note: le date corrispondono alle date nel “Libro Blu”, “Ai sacerdoti figli prediletti della Madonna”.
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Il Rosario: La Preghiera dei Piccoli per la Vittoria




Terza meditazione: 4 luglio 2003
IL ROSARIO: LA PREGHIERA DEI PICCOLI PER LA VITTORIA
(I Cenacoli del Movimento Sacerdotale Mariano)


A - Un duello.
B - Due vittorie con la voce.
C - La vittoria con la voce dei lattanti.
D - L'arma vittoriosa del Rosario.
E - I Cenacoli del Movimento Sacerdotale Mariano.


Sia lodato Gesù Cristo!


Fratelli sacerdoti, siamo giunti al termine di questo Cenacolo. Vi dico in verità, che i giorni di questi Esercizi mai sono trascorsi tanto in fretta.


Se vi ricordate, nella prima meditazione ho cercato subito di introdurvi a capire il segreto di questo Movimento. È un Movimento che nella Chiesa per sua natura non ha nessun riconoscimento giuridico, però è sicuramente Opera della Madonna. Di questo io ho le prove al cento per cento.


Lei lo fa sorgere, secondo le necessità della Chiesa e dell'umanità, in questi tempi della purificazione e della grande tribolazione, perché sono dominati dall'antico serpente, Satana, come grande Drago che seduce tutta la terra. Egli ha portato via l'umanità da Dio, ha costruito una civiltà pagana, con gli idoli che tutti adorano.




A - UN DUELLO


Satana soprattutto si è formato un esercito potente con i più grandi e i più forti a tutti livelli, al punto che ieri questi potenti nel male, don Ivan nella sua meditazione, li ha chiamati giganti per fare paura a tutti noi che siamo dei bambini.


Io mi ricordo nella Sacra Scrittura l'episodio di un giovinetto. È stata fatta una sfida a Saul: si faccia un duello, il gigante Golia e il giovane Davide che si mette a disposizione per combatterlo. E il re Saul lo riveste della sua armatura. Immaginate, questo giovinetto con l'armatura: non riusciva a muovere un passo, non riusciva a muovere le mani. Allora dice: Via l'armatura, io mi presento cosi come sono. Prende la fionda e i sassi.


E il gigante Golia, quando lo vede, lo disprezza: « Ma figlio di mala donna, tu biondino che conti niente hai coraggio di venire contro di me ... » Davide risponde: «Tu vieni in nome di tutte le tue schiere, io vengo in nome del Signore di Israele» (Sam 17,45). Prende la fionda e lo colpisce con un sasso alla testa, il gigante cade, va e lo uccide.


I giganti non ci devono fare paura.


Nelle sue meditazioni, mons. Cabrejos sviluppa i temi che il Papa ha proposto nella vita pubblica di Gesù. Perché li propone adesso? Perché adesso noi dobbiamo vivere questo aspetto della vita pubblica, viverlo e farlo vivere. Questa la nostra testimonianza. Portare ad ascoltare la parola di Gesù, annunciarla. «Questi è il Figlio mio prediletto, ascoltatelo» (Mt 17,5).


Poi alle nozze di Cana la Madonna, dice ai servi “fate quello che Egli vi dirà”. Dobbiamo fare quello che Gesù ci dice, avete capito fratelli sacerdoti? E poi convertirci, poiché il Regno di Dio è vicino. Potremmo intendere il Regno interiore ma anche il Regno che Gesù porterà, quando tornerà nella gloria. La Madonna ci prepara a riceverlo nella gloria.


E credere alla sua divinità. Diventare ministri veri della santità, prestandoci specialmente per il sacramento della riconciliazione, come più volte ho sottolineato in questi Esercizi, perché la confessione sacramentale sta scomparendo dappertutto.


Ma soprattutto la Madonna, di fronte alla schiera dei giganti, la piccola Serva del Signore forma la schiera dei più piccoli, dei bambini. Forma quindi la schiera dei bambini per vincere la schiera dei giganti.


Ecco i punti strategici del Suo disegno.


Con la superbia i giganti sono ingannati e ingannano tutti.


Con l'umiltà dei suoi piccoli bambini Lei si contrappone a questa superbia.


La superbia dei giganti sgretola la parola di Dio. L'umiltà dei piccoli accoglie la parola di Dio con fede e diffonde il Vangelo cosi come è.


La superbia dei giganti porta a vivere secondo il mondo, lontano da Dio, sulla strada del peccato e dei vizi capitali.


La strategia di Maria, è quella di nutrire i suoi bambini perché possano crescere nella grazia, nell'esercizio delle virtù e camminare sulla strada della santità.


Prepara la schiera dei suoi piccoli bambini per vincere la forza dei giganti. Ecco la lotta, che il Papa ha sottolineato nell'omelia: «''Apparve un enorme drago” (Ap 12,3). Queste parole ci portano a pensare alla grande lotta tra il bene e il male, nonché a costatare come l'uomo, mettendo Dio da parte, non possa raggiungere la .felicità, anzi finisca per distruggere se stesso» (Giovanni Paolo II, Omelia a Fatima, l3.maggio.2000). Questi giganti alla fine si mangeranno a vicenda, si distruggeranno da soli.




B - DUE VITTORIE CON LA VOCE


«Secondo il disegno divino, è venuta da Cielo sa questa terra, alla ricerca dei piccoli privilegiati dal Padre, “una Donna vestita di sole"» (Ap 21,1) (Giovanni Paolo II, Omelia a Fatima, 13.maggio.2000). Maria SS. viene dal Cielo sulla terra a Fatima secondo un disegno divino: alla ricerca dei piccoli per formare la sua schiera. Ma i piccoli non sanno combattere. Però Dio alcune volte vince anche senza combattere.


Ci sono due episodi nel Vecchio Testamento che fanno capire come la Madonna porta avanti oggi la sua vittoria. Un episodio è citato dal libro dei Giudici e l'altro episodio è citato dal libro di Giosuè.
«Gèrico era saldamente sbarrata dinanzi agli Israeliti; nessuno usciva e nessuno entrava. Disse il Signore a Giosuè: "Vedi, io ti metto in mano Gèrico e il suo re. Voi tutti prodi guerrieri, tutti atti alla guerra, girerete intorno alla città, facendo il circuito della città una volta. Così farete per sei giorni. Sette sacerdoti porteranno sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca; il settimo giorno poi girerete intorno alla città per sette volte e i sacerdoti suoneranno le trombe. Quando si suonerà il corno dell'ariete, appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo proromperà in un grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno”» (Giosuè (6,1-5).


San Cirillo d'Alessandria dice che la città di Gerico rappresenta la città del male: la Gerico del male, la quale viene distrutta dalle trombe sacerdotali, cioè dalla preghiera sacerdotale, la preghiera farà cadere oggi la Gerico del male.


Però in questo combattimento noi vediamo che c'è tutto il popolo d'Israele: i sacerdoti, l'arca e il popolo.


Vi è inoltre un altro episodio in cui il Signore vince, non con tanti, ma con pochi, è quello raccontato nel libro dei Giudici:
«Ierub-Baal dunque, cioè Gedeone, con tutta la gente che era con lui, alzatosi di buon mattino, si accampò alla fonte di Carod. Il campo di Madian era al nord, verso la collina di More, nella pianura.
Il Signore disse a Gedeone: "La gente che è con te è troppo numerosa, perché io metta Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me e dire: La mia mano mi ha salvato. Ora annunzia davanti a tutto il popolo: Chiunque ha paura e trema, torni indietro". Gedeone li mise così alla prova. Tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo e ne rimasero diecimila» (Giudici 7,1-3).


Nel Movimento in questi anni, chi ha avuto paura, è tornato indietro. Paura, perché ha trovato difficoltà; paura, perché ha ascoltato critiche, paura, perché ha trovato indifferenza o incomprensione da parte di alcuni Vescovi; paura, perché è stato criticato da qualche teologo; paura, per tanti altri motivi. Molti sono tornati indietro.


Ma è un disegno della Madonna di averli fatti tornare indietro. Qui deve apparire chiaro che la vittoria è solo sua. Neppure noi come Movimento, benché chiamati a fare parte della sua schiera, dobbiamo in qualche modo onorarci per la vittoria. La vittoria è solo sua! E vuole dimostrare che è sua.


«Tornarono indietro ventiduemila».


Potrebbero essere anche 40.000 del Movimento. Non importa, non importa.


«Ne rimasero diecimila. Il Signore disse a Gedeone: "La gente con te è ancora troppo numerosa”» (Giudici 7,3-4). Diecimila sono troppi: direbbero che sono loro, che non è Dio a salvare Israele. Allora li mise alla prova:
«Falli scendere all'acqua e te li metterò alla prova… Quanti lambiranno l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da una parte; porrai da un'altra quanti, per bere, si metteranno in ginocchio". Il numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla bocca con la mano, fu di trecento uomini... Allora il Signore disse a Gedeone: "Con questi trecento uomini che hanno lambito l'acqua, io vi salverò"» (Guidici 7,4-7).


Sapete come è avvenuta la vittoria? Gedeone divide questi trecento in tre schiere da cento. Egli consegna a tutti trombe, brocche e bastone. Al mio ordine voi batterete con il bastone le brocche e vi metterete ad urlare, urlare, urlare... Fanno così, escono i Madianiti spaventati, si mettono uno contro l'altro, e si uccidono tutti. E i trecento hanno vinto senza nessun'arma, senza combattere. I Madianiti si sono uccisi per la paura della loro voce.




C - LA VITTORIA CON LA VOCE DEI LATTANTI


Guardate che questi episodi del Vecchio Testamento illuminano chiaramente quello che la Madonna sta facendo adesso.


II Vangelo dice: «Ti ringrazio, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti ed intelligenti e le hai rivelate ai piccoli» (Mt 11,25); e nel Salmo: «Con la bocca dei bambini e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli» (Sal 8,3).


Una volta in una meditazione, io dicevo che la Madonna anche a noi ci fa fare la prova, come Gedeone: non la prova dell'acqua, ma la prova del latte. Quei bambini che vogliono prendere il biberon e la bottiglia e bere il latte da soli, la Madonna dice: «Da parte, sono già un po' troppo grandi, sono cresciuti un po' troppo. Quelli che lo prendono dal mio seno, questi li tengo, perché hanno quella piccolezza che piace al mio Cuore e con cui io potrò agire».


Allora noi cominciamo a riflettere: che modo hanno di parlare i lattanti? Non sanno parlare. Ma Lei dice: con la voce dei lattanti. Quale è la loro voce? È una voce di pianto che esprime (le mamme sanno capire) il bisogno di cibo o il bisogno di sonno. Quando i bambini sono lattanti, si esprimono così. La loro voce è quella che chiede cibo o che domanda il sonno.


Con la voce dei bambini e dei lattanti: vuole dire con una voce delle persone, che non sanno parlare, che sanno quasi solo piangere, invocando Dio, il Papà, e invocando la Mamma. E la Mamma attende proprio questa voce di pianto che è di invocazione e di implorazione al Padre Celeste e a Lei, attende solo questa voce per incominciare ad attuare la sua vittoria.


Comprendete... noi dobbiamo essere piccoli così.


Perché questa nostra invocazione al Padre e alla Madre è una voce che si depone in loro e che fa nostra la loro stessa preghiera. Ecco perché nel ''libro azzurro” è scritto: «Quando io li sentirò piangere come bambini, interverrò in maniera terribile e vittoriosa» (23. febbraio. 1974). È il pianto e l'invocazione dei quei bambini che non sanno parlare, ma che pongono la loro voce in quella di Gesù e in quella della Madre.


Ecco, perché la Madonna c'invita a pregare con Lei, insieme a Lei. E la preghiera fatta con Lei è il santo Rosario. «È una preghiera che voi fate con Me. Io prego con voi, Io mi unisco alla vostra preghiera». È una preghiera fatta insieme, in cui la voce dei piccoli è unita alla voce della Madre. Ed è questa potenza della voce materna di Maria, unita a quella dei suoi piccoli, che ottiene la vittoria: così potente da vincere e schiacciare la potenza dei giganti, che oggi sono diventati veramente forti, soprattutto quelli inseriti nella schiera diabolica ma fortissima che è la massoneria.




D – L’ARMA VITTORIOSA DEL ROSARIO


Ora capite perché, vedendo che noi entriamo nel cuore della prova - con quanti segni il Signore ce lo fa capire - all'inizio di un millennio in cui esplode in tante parti del mondo il terrorismo, che porta a nuove situazioni di sangue e di violenza, in cui le difficoltà che l'orizzonte mondiale presenta, ci inducono a pensare che se non c'è l'intervento dall'Alto, non potremo cambiare quello che ci attende e sperare in un futuro meno oscuro, nei tempi in cui la stessa cristianità minaccia di soccombere, il Papa istituisce un Anno del Rosario e invita tutta la Chiesa a pregare con Maria, affinché possiamo essere liberati dai pericoli gravissimi che incombono sopra di noi in questi tempi.


«Raccogliete attorno a voi Religiosi e fedeli in Cenacoli di incessante e fervorosa preghiera fatta con Me.
Vi domando, soprattutto ora, di pregare con fervore e con gioia per mezzo del Santo Rosario. Esso è l’arma che oggi dovete usare per combattere e per vincere questa sanguinosa battaglia» (1. maggio. 1983).


Come è possibile in una battaglia, in cui i piccoli bambini si mettono contro i giganti e non usare l'arma? Si è sconfitti in partenza. Davide: «Tu vieni nella potenza della tua armatura, io vengo nel nome del Signore con una fionda».


I giganti vengono con tutta la loro potenza, guidati da Satana stesso, con tutti gli spiriti maligni... Catherina Emmerich, una mistica tedesca del secolo XVIII, ha visto che 50 anni prima del 2000, l'inferno si svuotava, perché Satana e tutti diavoli venivano in questo mondo per costruire il regno del male. Vedete quindi come la lotta è soprattutto a livello di spiriti: Angeli e Spiriti celesti contro Satana e i demoni. Noi siamo coinvolti in una lotta che ci supera immensamente. Di fronte alla potenza di tutti questi, cosa possiamo fare noi?


La Madonna ci dà l'arma, perché anche noi dobbiamo avere l'arma. E l’arma che ci dà è il santo Rosario: l'arma da usare per vincere la potenza del male «Il Rosario è l'arma che oggi dovete usare per combattere e per vincere questa sanguinosa battaglia». Ecco, perché l'Anno del Rosario.


«Il Rosario è la catena d’oro che vi lega al mio Cuore» (1. maggio. 1993). È una catena che resiste sempre.


C’era un sacerdote che aveva fatto la consacrazione al Cuore Immacolato. E poi da anni si è allontanato dal sacerdozio, vivendo una vita cattiva. In una visione un'anima ha visto che questo sacerdote si trovava nel profondo di un oceano, ed era perduto. Però da dove si trovava c'era come un piccolo filo che lo legava al Cuore Immacolato di Maria. Questo piccolo filo era la consacrazione che aveva fatto al suo Cuore Immacolato. La Madonna faceva capire che con quel piccolo filo Lei l'avrebbe tirato su, da dove si trovava, e l'avrebbe portato alla salvezza.


«Il Rosario è il parafulmine che allontana da voi e dalle persone che vi sono care il fuoco del castigo; è il mezzo sicuro per avermi sempre a voi vicina» (l. maggio. 1983).


Dunque, capite l'importanza di questo Anno per noi, di questa Lettera Apostolica sul Rosario, nel momento in cui si entra in una battaglia, che appare di sicura vittoria per i grandi giganti che dominano questa terra. Entriamo in questa battaglia, la Madonna ci offre questa arma, vuole essere con noi. È il parafulmine che vi difende dal fuoco del castigo. Ecco, il terzo segreto di Fatima: l'angelo con la spada di fuoco sta incendiando il mondo. La Madonna trattiene questo fuoco con le sue mani. Il parafulmine, che ci difenderà, è la mano della nostra Mamma celeste.


Però entrando ora nel momento più forte di questa battaglia, il Papa illuminato dallo Spirito Santo, proclama l'Anno del Rosario e scrive la lettera apostolica sul Rosario.


Qui devo dirvi alcune cose.


Naturalmente io non posso condividere l'opinione del nostro carissimo Padre americano, quando ha detto che il Papa ha letto i messaggi del Libro azzurro ed essi l'hanno ispirato a fare la lettera Apostolica sul Rosario e quella sull'Eucaristia. Non possiamo pensare così, assolutamente no.


Potrebbe darsi che il Papa abbia letto il libro, come potrebbe darsi che non l'abbia letto. Però c'è una cosa che colpisce: nella lettera e nell'Enciclica ci sono punti identici, talvolta espressi quasi con le stesse parole, su quanto è scritto nel libro e su quanto il Papa scrive.


Se l'ha letto, potrebbe darsi che si è ispirato in qualche cosa; se non l'ha letto, vuole dire che la Mamma Celeste ha manifestato al Papa, con cui ha un particolare e specialissimo rapporto, quanto qui ha manifestato nel Libro. Non ci sono altre spiegazioni.


Per noi ciò è un motivo di gioia. È un fatto che indica che la Chiesa ci approva tacitamente. Noi siamo talmente dentro il cuore della Chiesa, che quando vediamo che il Magistero fa alcuni documenti, questi documenti sono profondamente già inseriti nel Libro dei messaggi del nostro Movimento.


Qui cito tre punti, ma ve ne sono molti altri. Per esempio, la Madonna dice: Col Rosario voi potete influire sugli avvenimenti nazionali ed internazionali. Il Papa nella sua lettera Apostolica dice la medesima cosa.


Il Papa dice che il Rosario è richiesto dalla Madonna.
«La preghiera che Io prediligo è il Santo Rosario. Per questo, nelle mie numerose apparizioni, Io invito sempre a recitarlo, mi unisco a coloro che lo dicono, lo domando a tutti con ansia e preoccupazione materna» (7. ottobre. 1983).


Queste parole si trovano nel "Rosarium Virginis Mariae”, 7:
«Sono note le svariate circostanze, tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, nelle quali la Madre di Cristo ha fatto in qualche modo sentire la sua presenza e la sua voce per esortare il Popolo di Dio a questa forma di orazione contemplativa. Desidero in particolare ricordare, per l'incisiva influenza che conservano nella vita dei cristiani e per l'autorevole riconoscimento avuto dalla Chiesa, le apparizioni di Lourdes e di Fatima, i cui rispettivi santuari sono meta di numerosi pellegrini, in cerca di sollievo e di speranza».


Il secondo punto di coincidenza: il Rosario è una preghiera semplice e profonda.


«Il Rosario nella sua semplicità e profondità, rimane, anche in questo terzo Millennio appena iniziato, una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità. (…) Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità». (Rosarium Virginis Mariae, 1-2).


«Perché il Santo Rosario è così efficace? Perché è una preghiera semplice, umile e vi forma spiritualmente alla piccolezza, alla mansuetudine, alla semplicità di cuore.
Oggi Satana riesce a conquistare ogni cosa con lo spirito di superbia e di ribellione a Dio e ha terrore di coloro che seguono la vostra Mamma Celeste sulla strada della piccolezza e dell’umiltà. Mentre questa preghiera è disprezzata dai grandi e dai superbi, essa viene recitata, con tanto amore e tanta gioia, dai miei piccoli: dai poveri, dai bambini, dagli umili, dai sofferenti, dai moltissimi fedeli che hanno accolto il mio invito.
La superbia di Satana sarà ancora vinta dall’umiltà dei piccoli e il Dragone rosso si sentirà definitivamente umiliato e sconfitto, quando Io lo legherò non servendomi di una grossa catena, ma di una fragilissima corda: quella del Santo Rosario» (7. ottobre. 1983).


Il Rosario è una preghiera cristologica.


II Papa dice nel "Rosarium Virginis Mariae", 3: «Recitare il Rosario non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo».


Giovanni Paolo II, (Angelus 27 ottobre 2002): «Modello insuperabile di contemplazione cristiana è la Vergine Maria (cfr Lett. ap. Rosarium Virginis Mariae, 10). Dal concepimento fino alla risurrezione e ascensione al Cielo di Gesù, la Madre ha tenuto fisso sul Figlio divino lo sguardo del suo cuore immacolato: sguardo stupito, sguardo penetrante, sguardo addolorato, sguardo radioso (cfr ibid.). E’ questo sguardo mariano, pieno di fede e d’amore, che il singolo cristiano e la comunità ecclesiale fanno proprio quando recitano il Rosario».


«Con la contemplazione dei suoi misteri, venite a comprendere il disegno di Gesù che si delinea in tutta la sua vita, dall’Incarnazione al compimento della sua Pasqua gloriosa, e così penetrate sempre più nel mistero della Redenzione. Ed entrate a comprendere questo mistero di amore, attraverso la vostra Mamma Celeste, passando per la via del suo Cuore, per giungere a possedere l’immenso tesoro della divina ed ardente carità del Cuore di Cristo» (7. ottobre. 1983).


Oggi noi celebriamo la festa del Cuore di Gesù. La via per penetrare sempre più nel mistero di Cristo è il Cuore Immacolato di Maria. Passando da lì, arriviamo non solo a vedere, ma a possedere il tesoro della divina e ardente carità del Cuore di Gesù.


Fratelli carissimi, ecco perché la Madonna, la Donna vestita di sole, va alla ricerca di coloro che hanno avuto dal Padre il privilegio di essere piccoli.


Il Santo Padre dice: «Ti benedico, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti ed intelligenti e le hai rivelale ai piccoli» (Mt 11,25). Non meravigliatevi, se ci sono nella Chiesa tanti ecclesiastici, tanti teologi, tanti fedeli che non capiscono nulla del Movimento. Non dovete scoraggiarvi. Gesù con le sopraddette parole loda il Padre per i suoi disegni. «Così è piaciuto a Te». Cosa Ti è piaciuto? Ti è piaciuto di aprire il Regno ai piccoli.


Ecco, col Movimento Sacerdotale Mariano la Madonna forma la schiera dei suoi piccoli e li prova. Permette le tentazioni di ogni genere, le incomprensioni da ogni parte, talvolta permette persino le emarginazioni più umilianti e dolorose. Lei le permette, affinché diventate quei piccoli bambini, così piccoli, da essere dei lattanti... Perché con la voce dei piccoli e «dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli» (Sal 8,3).


I lattanti che sanno solo piangere, invocando il Papà e la Mamma, lattanti che sanno solo ripetere le parole del Papà e della Madonna.


Questa preghiera è il Rosario. Fatta con Lei, questa preghiera diventa sicuramente l'arma della vittoria, che sconfiggerà Satana, e vincerà tutti i giganti nel male. Tutti quelli che ora appaiono grandi nel male, sì, anche la potente schiera della massoneria, che oggi è entrata all'interno della Chiesa, che in maniera invisibile la "domina" e che diffonde l'apostasia al suo interno, sarà vinta dalla voce dei bambini e dei lattanti, dalla preghiera fatta con Maria, sarà vinta dal santo Rosario. Ecco le ragioni dell'Anno del Rosario.




E - I CENACOLI DEL MOVIMENTO SACERDOTALE MARIANO


Voglio terminare con un messaggio in cui si dice come col Rosario noi dobbiamo bastonare Satana. Qui io mi ricordo di un episodio che mi è capitato nei primi anni del Movimento, quando andavo tutto pauroso per le strade del mondo. Cominciavo ad uscire nelle nazioni dell’Europa, allora non avevo ancora iniziato ad andare in altri continenti.


Ero andato in Jugoslavia, quando essa era tutta comunista. E lì una volta camminavo sulla strada e mi vedo avanti il demonio sotto forma di un cane, di un orso tutto nero e tremendo: ero paralizzato dalla paura, non potevo andare avanti. Allora mi è venuto spontaneo di fare così: avevo in tasca il Rosario, prendo la corona e comincio a picchiarlo sulla testa. Ora vedo una cosa strana: questi animali, quanto più voi cercate di colpirli, tanto più loro vi assalgono. Provate ad andare contro un cane feroce anche con la corona del Rosario! Questo invece, picchiandolo, andava indietro. Vedendo che andava indietro, io lo picchiavo con più forza. E vedevo che oltre ad andare indietro, diventava più piccolo. Io picchiavo con più gusto ed era diventato piccolo come un pallone. Gli facevo così male perché dagli occhi scendevano delle lacrime... Allora gli ho dato un calcio e sono andato avanti.


«La catena, con cui il grande Drago deve essere legato, è formata dalla preghiera fatta con Me e per mezzo di Me.
Questa preghiera è quella del SANTO ROSARIO.
Una catena infatti ha il compito prima di limitare l’azione, poi di imprigionare ed infine di rendere vana ogni attività di colui che viene con essa legato». (7 ottobre 1992)


Se uno va in giro a rubare e voi lo incatenate, quello non può più andare in giro a rubare. Se uno è incatenato, non è più libero nei suoi movimenti. È limitato nei suoi movimenti, è impossibilitato ad agire poi si mette in prigione, dove lui deve stare. E non può scappare. perché è incatenato.


«La catena del Santo Rosario ha anzitutto il compito di limitare l’azione del mio Avversario.
Ogni Rosario, che voi recitate con Me, ha come effetto di restringere l’azione del Maligno, di sottrarre le anime dal suo malefico influsso e di dare maggiore forza alla espansione del bene nella vita di tanti miei figli.
La catena del Santo Rosario ha anche l’effetto di imprigionare Satana, cioè di rendere impotente la sua azione e di diminuire ed indebolire sempre di più la forza del suo diabolico potere.
Per questo ogni Rosario recitato bene è un duro colpo dato alla potenza del male, è una parte del suo regno che viene demolita.
La catena del Santo Rosario ottiene infine il risultato di rendere Satana completamente inoffensivo.
Il suo grande potere viene distrutto». (7 ottobre 1992).


Cosa fate schiere dei giganti? Giganti inattivi! Giganti paralizzati! Giganti stupidi! Satana è reso cosi completamente inoffensivo!


«Tutti gli spiriti maligni sono cacciati dentro lo stagno di fuoco e di zolfo, viene da Me chiusa la porta con la chiave della Potenza di Cristo, e così non potranno più uscire nel mondo per nuocere alle anime.
Comprendete ora, miei figli prediletti perché, in questi tempi ultimi della battaglia fra Me, Donna vestita di sole, ed il grande Drago, Io vi domando di moltiplicare ovunque i Cenacoli di preghiera, con la recita del santo Rosario, la meditazione della mia parola e la vostra consacrazione al mio Cuore Immacolato». (7 ottobre 1992)


Gli schiaccerai la testa, mentre insidierà il tuo calcagno (cfr. Gn 3,15).


Il calcagno siamo noi, perché siamo i piccoli figli di Maria, che lui insidia; ma proprio con questo calcagno Lei gli schiaccerà la testa.


«Con essi (con questi Cenacoli) voi date alla Mamma Celeste la possibilità d’intervenire a legare Satana, perché possa adempiere così alla mia missione di schiacciargli la testa, cioè di sconfiggerlo per sempre, chiudendolo dentro il suo abisso di fuoco e di zolfo.
L’umile e fragile corda del santo Rosario forma la forte catena con cui renderò mio prigioniero il tenebroso dominatore del mondo, il nemico di Dio e dei suoi servi fedeli.
Così ancora una volta la superbia di Satana verrà sconfitta dalla potenza dei piccoli, degli umili, dei poveri». (7 ottobre 1992).


Allora io concludo con le ultime parole del Papa nell'omelia fatta per la beatificazione dei pastorelli a Fatima il 13 maggio 2000:


«”Ti benedico, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti ed intelligenti e le hai rivelale ai piccoli. Ti benedico, o Padre, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli".» (13 maggio 2000)


Ti benedico, o Padre, per tutti voi se, con l'aiuto di questa settimana di Esercizi Spirituali fatti in forma di Cenacolo, siete riusciti a diventare veramente i piccoli bambini di Maria.


Allora possiamo cantarlo, assieme agli angeli e ai santi del Paradiso, assieme ai fratelli e alle sorelle che si purificano nel Purgatorio, assieme alla Chiesa pellegrina, sofferente e crocifissa, possiamo cantarlo questo inno della nostra vittoria:
«Con la bocca dei bambini e dei lattanti affermi la tua potenza contro tutti i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli» (Sal 8,3).


Sia lodato Gesù Cristo!


Don Stefano Gobbi


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